Un grande Polo regionale a emissioni zero.

Trasformare la centrale a carbone di Gualdo Cattaneo in un grande Polo unico regionale per la produzione di idrogeno verde.

L’Assessorato allo sviluppo economico per il PNRR ha presentato un progetto ambizioso che prevede la decarbonizzazione e la riqualificazione dell’intera area dismessa occupata dalla vecchia centrale Enel.

Il progetto, realizzato con la collaborazione di esperti nel campo della ricerca idrogeno, prevede la riqualificazione di un’area di circa 15 ettari e la sua riconversione in un Polo unico Regionale dell’Idrogeno e della Mobilità Alternativa (PRIMA).

Il “PRIMA” si presenta come un’importante modello da replicare nelle altre Regioni d’Italia e prevede la sperimentazione di brevetti unici finanziabili su scala mondiale.

Il Polo si allinea alla nuova strategia Europea (Green Deal Europeo) che prevede tra le altre il recupero delle aree precedentemente occupate da centrali a carbone in fase di dismissione.

Una vera e propria transizione sostenibile con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Il Polo sorgerà in un’area di circa 18 ettari di cui 5 dedicati alla produzione di idrogeno, 9 (dell’ex carbonile) destinati all’installazione di un impianto fotovoltaico, mentre i restanti 4 saranno adibiti alla realizzazione delle infrastrutture a supporto del funzionamento del polo.

L’intera area prevede una serie di impianti in grado di produrre idrogeno a partire dall’acqua distillata demineralizzata.

Il PRIMA è stato progettato per integrare un impanto di elettrolizzazione ad altra efficienza in pressione, di potenza pari a 20 MW, dimensionato in funzione dell’adiacente Rete Gas 2i. L’impianto potrà immettere in rete un massimo del 15% di idrogeno che andrà a sostituire il metano.

E’ prevista inoltre la realizzazione di distributori di idrogeno da ubicare in punti strategici della regione. I distributori verranno riforniti per mezzo di carri bombolai.

Ma non è tutto! L’ossigeno liquefatto recuperato dall’elettrolisi dell’acqua contestualmente alla produzione dell’idrogeno, verrà destinato a vari usi industriali e sanitari, mentre il calore residuo generato attraverso il raffredamento ad acqua dell’elettrolizzatore sarà immediatamente immesso in una rete di teleriscaldamento indirizzata principalmente alle abitazioni del Comune di Gualdo Cattaneo.

L’impianto fotovoltaico, da realizzare nell’area ex carbonile, prevede una potenza di 6 MW; l’energia prodotta verrà in parte destinata all’elettrolizzatore e in parte destinata alla popolazione del Comune a prezzi vantaggiosi.

E’ previsto anche l’utilizzo dell’idrogeno mediante sistemi di conversione basati su celle a combustibile (Fuel Cell).

Tale impiego consentirà di effettuare ricerca con i Laboratori di Idrogeno per lo sviluppo di brevetti e l’attrazione di finanziamenti da bandi europei, nazionali ed internazionali.

Tutto l’indotto prevede l’assunzione di circa 300 persone, un investimento per infrastrutture e impianti per 75 milioni di euro e costi operativi iniziali per 25 milioni.

Uno straordinario impulso alla transizione ecologica ed energetica mediante la decarbonizzazione con uso dell’idrogeno per le principali attività produttive.

Basti pensare allo sviluppo della mobilità elettrica e/o a idrogeno, alla cogenerazione con celle a combustibile, alla produzione di prodotti sostitutivi alla plastica e all’utilizzo del “concime green”.

L’intero sito produttivo disporrà di una flotta composta da 4 minubus elettrici e 2 autoveicoli a idrogeno messi a disposizione anche della comunità locale e regionale.

Sempre nei pressi del sito produttivo verrà realizzato un edificio destinato a mensa che prevede l’impiego di altro personale.

Un vero e proprio passaggio all’economia verde che promuove l’utilizzo di risorse rispettose per l’ambiente, più economiche e soprattutto in grado di migliorare quegli standard ambientali richiesti dall’UE proprio attraverso il Green Deal europeo, per un continente competitivo e soprattutto ad impatto climatico zero. (Patrizio Di Nola).

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