A 600 metri di altitudine, nella zona alta del Folignate, è possibile visitare il meraviglioso borgo di Rasiglia.

La sua caratteristica naturale è la presenza dell’acqua, proveniente in gran parte dalla sorgente Capovena e, in una residua parte, dalle altre due sorgenti di Alzabove e Venarella.

Acqua che attraversa l’intero borgo disposto ad anfiteatro.

Ed è proprio l’acqua l’elemento essenziale a dare vita al caratteristico molino e ai piccoli sentieri che si sviluppano nell’area verde circostante.

Rasiglia viene da molti identificata come “la piccola Venezia dell’Umbria”.

Ristrutturata dopo il terremoto del 1997, oggi rinasce soprattutto grazie al contributo dei circa 50 residenti i quali hanno contribuito attivamente alla riqualificazione della location.

Così, praticamente dal nulla, questo splendido luogo è riuscito ad attirare un numero considerevole di turisti, sia italiani che stranieri.

Stampa, social, passaparola sono ormai pieni di commenti positivi.

Molti attribuiscono “il miracolo di Rasiglia” alla potenza del web e all’ottimo passaparola.

Sul sito del Comune di Foligno si legge che la stessa Amministrazione si è dovuta prontamente attivare per ampliare parcheggi, modificare la viabilità e rendere disponibili altri servizi igienici.

Mulini, specchi d’acqua, ruscelli e cascate.

Un borgo che rischiava di scomparire, di diventare un paesaggio fantasma!

A Rasiglia, oltre il caratteristico borgo, si possono ammirare le rovine del Castello edificato intorno al 1300 dai Signori Trinci di Foligno, oltre l’antico telaio che veniva impiegato per la tessitura dei filati che garantivano il sostentamento delle attività manifatturiere sviluppatesi nel luogo sfruttando la potenza e la meraviglia dell’acqua . (Patrizio Di Nola)

Fonte foto: Facebook

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