E’ questo il titolo dato alla mostra inaugurata a Perugia il 6 luglio e prorogata fino al 23 gennaio 2023 per celebrare i duecento anni dalla scomparsa dello scultore (Possagno 1757 – Venezia 1822).

La rassegna, a cura della prof.ssa Stefania Petrillo, si articola tra il MUSA – Museo dell’Accademia di Belle Arti e Palazzo Baldeschi e raccoglie oltre cento opere e testimonianze dell’artista. Antonio Canova strinse un forte legame con Perugia dove nel 1812 fu nominato accademico di merito e donò alcuni suoi capolavori all’Accademia di Belle Arti della Città “Pietro Vannucci”.

L’artista contribuì all’arricchimento della gipsoteca perugina con numerosi gessi che riteneva fondamentali per la formazione artistica degli allievi. 

Tra essi la mostra perugina ospita quello dell’ opera simbolo dell’estetica canoviana Le Tre Grazie, oltre ad altre testimonianze significativedell’attività dello scultore, traslate in città dopo la sua morte, tra le quali i gessi dei bassorilievi La Morte di Priamo e La danza dei figli di Alcinoo, l’imponente Testa di cavallo, gesso del monumento equestre a Ferdinando I a Napoli e il Damosseno, oltre a numerosi disegni. (Elena Garghella)

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