La Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal calcolo dell’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente che serve appunto a misurare la condizione economica dele famiglie) e fino ad un valore massimo di cinquantamila euro, di titoli di Stato, buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato), libretti di risparmio postale e altri prodotti finanziari con obbligo di rimborso dalla garanzia dello Stato.

Tuttavia, malgrado la previsione, mancano ancora alcuni passaggi burocratici e normativi affinché la norma diventi efficace.

L’INPS, in una nota recente, ha chiarito infatti che fino a quando non verrà modificato il Dpcm 159 che nell’anno 2013 aveva rivisto i criteri per il calcolo dell’ISEE, i cittadini sono tenuti ancora ad indicare nella dichiarazione DSU (dichiarazione sostitutiva unica da presente all’Ente prima del rilascio dell’attestazione ISEE) tutti i rapporti finanziari posseduti al 31 dicembre 2022 in attesa del completamento dell’iter autorizzatorio dei Ministeri competenti  e della valutazione del Consiglio di Stato.

Terminata la valutazione (obbligatoria per legge), per tutti i cittadini italiani sarà possibile aggiornare la propria DSU e di conseguenza ottenere il nuovo ISEE con l’esclusione dei prodotti finanziari e titoli di Stato indicati dalla Legge di Bilancio approvata.

La misura è destinata ad avere un impatto positivo su molte famiglie (e di conseguenza sui risparmiatori). I cittadini potranno decidere di destinare i loro risparmi in prodotti garantiti dallo Stato, mantenendo un indicatore familiare contenuto e quindi tale da garantire l’accesso ad altre agevolazioni (ad esempio per la riduzione della Tari, per la riduzione e/o le agevolazioni sulle tasse universitarie, per la richiesta del bonus nido, etc.) per le quali l’ISEE costituisce un elemento determinante ai fini della riduzione o dell’accesso ai benefici. (Patrizio Di Nola)

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