Con circolare n.48 del 29/03/2020 l’INPS fa sapere che il vecchio modulo cartaceo SR163 è stato eliminato dal momento che l’Istituto si è attivato per effettuare la verifica della congruità dei dati con nuove procedure telematiche.

Il vecchio modello SR163 veniva normalmente utilizzato dal richiedente di una qualsiasi prestazione a sostegno del reddito, come ad esempio l’indennità di disoccupazione, per certificare la titolarità del conto corrente su cui si chiedeva l’accredito delle somme erogate in caso di accoglimento della domanda.

Fino a prima dell’emanazione della circolare, il cittadino all’atto di presentazione della domanda, doveva dapprima stampare il modulo cartaceo SR163 e compilarlo, poi portarlo in banca per far mettere un timbro e, soltanto successivamente, depositare alla sede INPS di competenza l’originale.

In tanti anni mi sono chiesto il motivo di questa assurda procedura dal momento che l’indicazione del conto su cui ricevere le somme proveniva dall’interessato con autodichiarazione e contestuale assunzione di responsabilità ai sensi degli artt. 46 ,47, 71, 75 e 76 del D.P.R. 445/2000.

Tra l’altro laddove la procedura non veniva eseguita correttamente, l’Ente risultava pure impossibilitato ad erogare le somme.

Sono contento di sapere che finalmente questa procedura è stata eliminata!

Attenzione però. Sembrerebbe che i sistemi informatici di acquisizione delle domande dell’INPS, pur essendo eliminata la procedura, non siano stati ancora aggiornati. Risultato?

Nulla è cambiato, almeno informaticamente parlando.

Per questo motivo, dal momento che la presentazione dell’allegato modulo inesistente è condizione vincolante al pagamento della prestazione da parte dell’Ente, sarebbe meglio allegare alla domanda un’autodichiarazione o, se disponibile, un vecchio modulo SR163 utilizzato in precedenza e dove l’INPS ha già disposto pagamenti a nostro favore.

Diversamente è probabile che non vengano disposti i pagamenti delle somme eventualmente riconosciute, con notevole disagio per i richiedenti.

Se si è pratici, il consiglio è presentare la domanda autonomamente.

In caso contrario meglio affidarsi ad un Patronato cui conferire apposito mandato di assistenza e rappresentanza (Patrizio Di Nola).

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