Di Patrizio Di Nola

Il 14 Settembre 2020 riparte l’istruzione in Umbria con la riapertura dei plessi scolastici di vario ordine e grado.

A far discutere è l’imminente referendum che, inevitabilmente, impone la chiusura e la successiva sanificazione di alcune delle scuole normalmente occupate dai seggi elettorali.

La ripartenza tuttavia, tanto attesa da studenti, bambini e famiglie, suscita ancora perplessità  nella gestione delle procedure operative da seguire nel rispetto e per la prevenzione dal contagio del Coronavirus.

Molti Dirigenti scolastici si sono prontamente attivati prima della ripartenza per incontrare le famiglie ed informare sui protocolli Ministeriali  cui attenersi in maniera tassativa e rigorosa.

L’utilizzo delle mascherine chirurgiche, il distanziamento sociale ma soprattutto l’isolamento del soggetto che dovesse eventualmente presentare sintomi durante la presenza a scuola.

Secondo alcune previsioni l’anno scolastico che si accinge ad iniziare sarà classificato come l’anno delle assenze, sia da parte dei docenti e del personale ATA, sia da parte degli alunni e bambini frequentanti i quali, sono obbligati a rimanere a casa in caso di qualsiasi sintomo riconducibile al Covid-19.

In capo alle famiglie e al senso civico di ciascuno di noi la responsabilità primaria della corretta gestione dell’emergenza sanitaria in atto.

D’altronde desta abbastanza preoccupazione l’idea che in caso di soggetto positivo al tampone, l’intera classe frequentata possa essere posta in isolamento fiduciario, con ricerca e ricostruzione di tutti i contatti precedenti le 48 ore.

Il diritto all’istruzione rimane dunque l’obiettivo primario e fondamentale da tutelare, per evitare un nuovo blocco delle Istituzioni scolastiche, per il bene comune e per il futuro delle nuove generazioni.

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