Fu fondato verso il 930 dai Padri Benedettini sui ruderi della lussuosa villa di Maurizio Planco, famoso generale romano (20 a.c.).

I Benedettini officiarono il Santuario per quasi 10 secoli (930-1788) ai quali seguì un periodo di abbandono e soppressione, finché subentrarono i Frati francescani alcantarini (1843-1903) i quali, con l’aiuto del Re di Napoli Ferdinando II, diedero al luogo un forte sviluppo e decoro.

Dal 1926 il Santuario è affidato ai Missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere.

Il Santuario si pone su un costone roccioso caratterizzato da falesie a strapiombo sul mare che mostrano tre fenditure, originatesi attraverso i movimenti della crosta terrestre in ere geologiche molto distanti.

La fenditura più famosa è la Montagna spaccata, che secondo la tradizione biblica, si sarebbe originata al momento della morte di Gesù Cristo, allorché la terra si scosse, le rocce si spezzarono…. dividendo il costone roccioso in due. 

All’interno della montagna si trova un giaciglio di roccia levigata chiamato letto di S. Filippo Neri dove il santo si ritirò in preghiera per anni isolandosi dal mondo e la Cappella del crocifisso, costruita su due macigni incastrati tra le rocce.

Per raggiungere la Montagna spaccata si attraversa il corridoio della Via Crucis , una scalinata di 35 gradini che riporta sulle pareti le maioliche di Raimondo Bruno e i versi del Metastasio e su una parete é ben visibile la cosiddetta Mano del Turco , cioè l’impronta che, secondo una leggenda, sarebbe stata lasciata da un pirata musulmano che, non credendo all’origine sovrannaturale della fenditura,  appoggiò la mano sulla roccia e questa si rammollì accogliendo le sue dita e lasciando per sempre il loro segno sulla roccia, a testimoniare per sempre la sacralità del luogo.

Molto scenografica è la Grotta del Turco, un enorme androne naturale scelto come set cinematografico per il prequel del film Game of Trones. (E.G.)

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