Cari amici, alcuni giorni fa un nostro lettore (F.D.), ci ha contattati telefonicamente per segnalarci un episodio assurdo.

Abbiamo deciso di raccontare l’accaduto per cercare di sensibilizzare gli addetti ai lavori, ed evitare così spiacevoli inconvenienti burocratici.

Il paziente si è recato presso il suo medico di base per farsi visitare e chiedere di poter effettuare alcuni esami periodici di controllo. E fin qui tutto bene.

Prima di prescrivere gli esami però il medico gli fa notare che, malgrado il possesso del tesserino con riconoscimento in esenzione permanente, per poter prescrivere gli esami indicando sulla ricetta il suo codice esenzione, doveva recarsi presso gli sportelli USL territorialmente competenti, registrare l’esenzione e poi tornare presso lo studio per ritirare la ricetta.

Bene. Il nostro amico, tra l’altro affetto da svariate patologie, dapprima si è recato a piedi presso la USL per effettuare la registrazione e, solo successivamente, è ritornato dal proprio medico per ritirare la ricetta medica con l’indicazione dell’esenzione.

Ritirata la ricetta si è dunque recato presso uno dei tanti punti di prenotazione territorialmente competenti . E qui arriva il bello dell’assurdo!

La ricetta è sbagliata! Manca l’esenzione e la fascia di reddito.

Il povero malcapitato, abbastanza alterato e su di giri, soltanto il giorno seguente è ritornato dal suo medico di famiglia che ahimè….si era dimenticato di inserire l’esenzione e la fascia di reddito.

Ma ci rendiamo conto? Siamo davanti ad un assurdo caso di burocrazia e burocrati.

Ma se la USL competente, dove tra l’altro sto effettuando la prenotazione, ha già registrato l’esenzione… ancora non basta“? Se quei maledetti esami di controllo sono gli stessi ricompresi nel codice di esenzione, che senso ha tutta questa inutile trafila?

Stesso concetto vale per la fascia di reddito. E’ sottoscritta sotto pena di responsabilità in caso di falsa dichiarazione.

Purtroppo di questi casi ce ne sono e ce ne saranno tanti.

La burocrazia è una vera piaga in questo Paese. Credo che sia inutile arrabbiarsi con il proprio medico, è l’ultimo del sistema che ne paga le conseguenze. Piuttosto, prima di uscire dall’ambulatorio, ricontrollate le ricette e, se necessario, chiedete al dottore di verificare (Patrizio Di Nola).

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