E’ una battaglia senza sosta quella portata avanti dai cittadini di Santa Maria degli Angeli che insistono per il trasferimento dello storico sito produttivo in aperta campagna, fuori dal centro cittadino.

La Fonderie Tacconi (già FOM S.p.A.) è da tempo un sito produttivo maggiormente rappresentativo per l’Umbria.

L’industria, capogruppo di una molteplicità di aziende ad essa collegate, occupa circa 350 dipendenti diretti ed ha un indotto di almeno altri 150 lavoratori.

La storica Fonderia, con provvedimento emesso dal Tribunale di Perugia, in data 12/06/2018 è stata ammessa alla procedura di Concordato preventivo ex artt. 160 e 161 co.6 L.F.

Un risultato confermato anche all’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo del 16/05/2019, dove la società ha ottenuto il via libera definitivo anche dai creditori, primi tra tutti l’INPS e l’AE di Perugia.

Un piano di rientro complicato quello consegnato nelle mani dei Commissari Giudiziali nominati, Dott. Valerio GIUNGI e Dott. Mauro Alessandro GRANOCCHIA, stimati professionisti di Perugia ed esperti di notevole rilievo nell’ambito delle procedure concorsuali.

Ma le difficoltà da affrontare non sono soltanto di tipo economico/finanziario.

Il sito produttivo di Assisi è da sempre al centro del mirino da parte della popolazione residente la quale, continua la sua battaglia per ottenere il trasferimento dell’ “industria insalubre di prima classe” (così individuata in una delibera della Giunta comunale del 1996) .

Esiste addirittura il Comitato dei cittadini di Via Protomartiri Francescani che da tempo insiste per la delocalizzazione del sito in altro luogo lontano dal centro abitato.

Lo scorso mese di Dicembre il Comitato ha sollevato eccezioni ed ha contestato anche una ricostruzione fatta dal Sindaco di Assisi Stefania Proietti. Le contestazioni riguarderebbero i provvedimenti sanitari che potrebbe adottare il Sindaco in particolari situazioni di urgenza sanitaria.

Il Sindaco però, ha già ottenuto il via libera dalla giunta ed ha immediatamente stipulato un protocollo d’intesa tra il Comune, l’Arpa e la Usl.

Con la firma del protocollo le autorità hanno deciso di approfondire il tema delle presunte criticità ambientali e sanitarie derivanti dalle emissioni segnalate dai cittadini e, ovviamente, sui loro possibili effetti per la salute.

Il Comune sembra quindi interessato ad approfondire la questione, indipendentemente dal risultato ottenuto dai vari monitoraggi attivati.

Per una maggiore trasparenza è stato istituito un tavolo tecnico dove, oltre alle innumerevoli Istituzioni coinvolte a vario livello a seconda del rispettivo ambito di competenza, parteciperà anche il Comitato di Via Protomartiri Francescani in rappresentanza dei cittadini.

Tacconi, che avrebbe già chiuso il bilancio 2017 con 75 milioni di euro di ricavi e una perdita netta di 103,8 milioni, dovrà assorbire anche il fallimento della controllata Rcm S.p.A. di Monteveglio (Bologna), rilevata nel 2007.

Si spera quindi in una pronta risoluzione di tutte le criticità legate al sito produttivo, con l’interesse primario di tutelare la salute dei cittadini, con uno sguardo attento ai lavoratori, direttamente e indirettamente coinvolti, così pure alle loro rispettive famiglie (Patrizio Di Nola).

Un pensiero su “Fonderie Tacconi, mentre avanza il Concordato, il Comune attiva un eccellente protocollo d’intesa per il monitoraggio ambientale.”

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