Cari amici lettori, oggi desidero parlarvi di quella che potremmo definire una vera e propria “digitalizzazione sanitaria del cittadino”, il Fascicolo Sanitario Elettronico, d’ora in poi FSE.

Il FSE non è nient’altro che l’insieme di dati e documenti digitali di natura sanitaria e sociosanitaria istituito per legge, all’interno del quale il cittadino (ma non solo) può reperire informazioni generate da eventi clinici del passato, del presente e anche futuri.

All’interno del FSE è possibile reperire infatti prescrizioni, referti, ma anche documenti sanitari prodotti da altre Regioni.

L’intero complesso di dati può essere consultato sia dal singolo cittadino attraverso un sistema on-line, sia dagli operatori sanitari laddove autorizzati alla consultazione dall’assistito per finalità di cura.

Tutti i cittadini maggiorenni dispongono del proprio FSE. In Umbria il fascicolo è raggiungibile all’indirizzo https://salute.regione.umbria.it/fse.

Viene da se pensare che uno dei vantaggi principali del FSE consiste nella possibilità di avere sempre a disposizione la propria documentazione sanitaria in digitale ovunque, senza necessità di ricorrere al cartaceo.

Tuttavia uno dei vantaggi principali è quello di consentire agli operatori sanitari autorizzati di intervenire con estrema precisione in situazioni di necessità e urgenza, potendo questi acquisire tempestivamente lo stato di salute dell’assistito nonché l’elenco di eventuali farmaci assunti.

Per accedere al FSE è sufficiente avere a disposizione un’utenza SPID oppure in alternativa una carta nazionale dei servizi cosiddetta CNS.

Recentemente l’articolo 11 del decreto rilancio n° 34 del 2020, ha determinato la soppressione del comma 3-bis dell’articolo 12 del decreto legge 179/2012 ovvero la soppressione del  così detto “consenso all’alimentazione” e ha determinato la costituzione e l’alimentazione automatica del fascicolo, a prescindere dal consenso dell’interessato/assistito.

Il consenso dell’assistito è necessario per la consultazione del fascicolo per finalità di cura (così detto consenso alla consultazione).

Tuttavia, proprio a causa di questa soppressione, molti cittadini hanno manifestato il proprio dissenso all’alimentazione automatica del FSE.

Proprio per questi motivi la Regione Umbria fa sapere di essersi attivata per chiarire la circostanza.

Per chi vi scrive il FSE costituisce una grande opportunità,  la dimostrazione che il digitale, usato correttamente, è senz’altro motivo di crescita, di risparmio delle risorse, ma in questo caso anche un’ancora di salvataggio in situazioni di emergenza. (Patrizio Di Nola)

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